I cannibali
La progettista senior degli scontri, Candace Thomas ci regala un primo sguardo su una nuova famiglia di nemici: le tribù di Cannibali delle Steppe Aride. Potrai ammirare alcune nuove fantastiche opere d’arte di Igor Sidorenko, leggere alcune delle storie di quel mondo e persino guardare dei video di questi carnivori in azione.
Se hai guardato la nostra conferenza “World and Lore” durante la BlizzCon, saprai che i mostri di Diablo IV vengono classificati in “famiglie”. Nelle varie conferenze abbiamo parlato di diverse famiglie di mostri, come i Caduti, che torneranno a terrorizzare Sanctuarium, e gli Annegati, una nuova minaccia che affligge le coste di questo mondo. Abbiamo accennato alla loro storia, alle loro abilità di combattimento, alle regioni in cui vivono e al modo in cui interagiscono tra loro. Ora, vorremmo presentare un’altra nuova famiglia di mostri: i Cannibali.
Cos’è una famiglia di mostri e perché ha importanza?
Prima di addentrarci nello specifico della famiglia dei Cannibali, vorremmo prenderci un momento per parlare della nostra filosofia di progettazione dei mostri.
Nel bestiario di Diablo III, abbiamo classificato i mostri in grandi categorie, come demoni, creature empie, non morti, umanoidi o animali selvatici. Questi mostri servivano da punto di ancoraggio per la storia, aggiungevano una determinata atmosfera all’ambientazione generale e davano al gioco una sensazione di completezza.
In Diablo IV, il mondo vasto e senza soluzione di continuità che abbiamo creato richiede un approccio leggermente diverso, per quanto riguarda la progettazione del mondo stesso e delle sue storie. Sanctuarium dev’essere costruito come un personaggio vero, che vive e respira, soprattutto attraverso le sue creature. Dal momento che abbiamo di tutto, dalle scogliere serene che si affacciano sull’oceano alle fauci spalancate dell’Inferno stesso, come potrebbe non esserne influenzato il bestiario? Allora, per riempire quelle aree e farle sembrare reali, vere, avevamo bisogno di più creature neutrali che in Diablo III. Ma non temere, troverai ancora un sacco di mostri contro cui combattere.
Tutti i mostri sono stati riprogettati con uno stile artistico più cupo e crudo. Abbiamo progettato da zero con cura ogni singola creatura che incontrerai: i demoni, i PNG, i boss dei diversi Atti e persino gli animaletti che calpesterai correndo. Anche se abbiamo dovuto tener conto di alcune meccaniche di gioco, come gli Sciamani Caduti che resuscitano altri Caduti, altrove abbiamo completamente reinventato le cose.
Per rendere queste creature più sofisticate e robuste, le abbiamo progettate in quelle che noi chiamiamo “famiglie di mostri” e archetipi. Ogni famiglia ha uno stile e una visione di combattimento diversi. Per esempio, la famiglia degli Annegati conta cinque membri che seguono vari archetipi: i colossi, i combattenti da distanza, i combattenti da mischia, i combattenti in gruppo e i boss delle spedizioni.
Ogni archetipo ricopre un ruolo diverso in combattimento. Quelli che combattono in gruppo rendono soddisfacenti gli attacchi ad area; i colossi sono i mostri più grossi con molta salute, che daranno un senso alle abilità che infliggono danni prolungati; i combattenti da mischia agiscono come scudi, proteggendo i compagni che attaccano dalla distanza e offrendo al giocatore interessanti dilemmi riguardo a quale sia la posizione migliore per focalizzare il fuoco sulle unità lontane. Se sommiamo tutte queste cose, è evidente che ogni incontro contro un Annegato sarà leggermente diverso per quanto riguarda il posizionamento e la scelta dell’attacco. Offrire esperienze di combattimento ricche e varie è l’obiettivo delle diverse famiglie di mostri.
Chi sono i Cannibali?
“I corpi sono pieni di segni di morsi. Le ossa sono spaccate, aperte e private del midollo. Le lingue penzolano fuori dalla bocca e gli occhi dalle orbite. Queste sono le impronte digitali insanguinate che i Cannibali si lasciano alle spalle… sempre se lasciano qualcosa. Nessuno sa per certo da dove vengano, ma alcune leggende affermano che si tratti di un’ex tribù di barbari, bandita da Arreat da anni. Non è noto se sia stato il cannibalismo a portarli all’esilio o se si sia sviluppato successivamente, per la disperazione. Gli esiliati portarono la loro fame infinita nelle Steppe Aride e da lì si diffusero negli angoli più remoti del mondo, per depredare carovane solitarie e villaggi ignari.
I pochi che sono riusciti a sopravvivere all’incontro con questi macellai riferiscono storie simili. Raccontano del fuoco ardente che brucia negli occhi di tutti i Cannibali, di come mangiare la carne delle loro vittime in battaglia non faccia che alimentarne ulteriormente la fame. Sussurrano delle anime sfortunate risparmiate negli attacchi, trascinate via come bestiame per consentire ai predoni di nutrirsi fino alla caccia successiva. E poi, smettono di parlare. Il silenzio parla per loro: a volte è meglio morire che vivere e ricordare.”
– Liya Khal’tib (storia creata da Matt Burns)
Una battaglia per la sopravvivenza
Ora che abbiamo introdotto alcune nuove informazioni sulla storia di questa famiglia, possiamo approfondire il modo in cui cerchiamo di usarle per offrire un’esperienza narrativa coerente, fornendo anche l’esperienza alternata di combattimento tipica di un GdR d’azione “hack-n-slash”. Cosa significa tutto questo per la progettazione dei combattimenti dei Cannibali? Come possiamo raccontare la loro storia tramite gli scontri? Ecco gli approcci che abbiamo adottato.
Armi
La famiglia dei Cannibali conta quattro membri. Ognuno di essi ha una propria arma unica e una silhouette o una posizione significativamente diverse, così da poterli distinguere facilmente. Ci sono due combattenti standard da mischia: uno che brandisce una grossa mannaia a due mani, con la quale esegue fendenti frontali piuttosto lenti, e l’altro che usa un’alabarda leggera, che gli permette di fare lunghi salti per poi schiantarsi sui nemici con un attacco devastante.
Il colosso impugna una mazza puntuta in ogni mano e affonda colpi intensi che possono stordire i giocatori meno attenti. Al contrario, i combattenti in gruppo sono armati di due asce, con cui scatenano una raffica di attacchi frontali presto letali, se non controllati. Tuttavia, si tratta di un attacco che non ha la potenza dell’attacco stordente del colosso. Se un giocatore si ritrovasse circondato da combattenti in gruppo e venisse stordito da un colpo del colosso, avrebbe ben poche possibilità di fuga. Sono combinazioni di attacchi come questi, che rendono questa famiglia così mortale.
Archetipo
Prima abbiamo spiegato come diversi archetipi di mostri svolgano ruoli diversi in ogni scontro. Per esempio, i giocatori che vogliono uccidere efficacemente i mostri a distanza dovranno imparare a riposizionarne i compagni in mischia, in modo che l’area creatasi permetta di colpire entrambi i gruppi di nemici. Questo rende interessanti le decisioni prese al volo, e i giocatori più esperti saranno in grado di individuare molto rapidamente le posizioni ottimali per questi attacchi.
Per scelta, la famiglia dei Cannibali non ha unità a distanza, però ce ne sono alcuni che possono balzare sul giocatore con rapidità soprannaturale. Alcuni possono colmare la distanza saltando sopra gli ostacoli e gli altri personaggi, mentre altri si muovono rapidamente e abilmente in mezzo agli alleati per ottenere il primo sangue. Ciò fornisce un’esperienza molto diversa e dà al giocatore poco tempo per prendere delle decisioni ponderate sul posizionamento, rendendo così molto frenetico il combattimento contro questi mangiatori di carne.
Consulta l’articolo ufficiale da cui sono tratte queste informazioni.